L’attenzione pubblica e dei giornali si concentra nuovamente sul caso mai risolto di Roberta Ragusa, la mamma di 44 anni scomparsa da Gello di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, il 13 gennaio del 2012 e mai più ritrovata.
Ad attirare l’attenzione è stato un post pubblicato su Facebook dal giornalista del Corriere delle Sera, Fabrizio Peronaci, nel quale parla di tre “oggetti prova”: un anello, una tronchesi e una lametta di una taglierina. “Non si è mai parlato di questi oggetti” scrive Peronaci sul noto social network. Degli oggetti che tuttavia potrebbero condurre alla verità.
L’anello apparteneva a Roberta Ragusa: “è stato trovato intorno all’abitazione familiare di via Ulisse Dini 210, a Gello“, poi recuperato “sul lato destro della casa, sul terreno al di sotto della finestra del bagno, o immediatamente all’esterno, nell’area in cui furono notate insolite manovre in quelle stesse ore. Inspiegabilmente, di tale ritrovamento non è mai stata data notizia“.
Poi parla della tronchesi recuperata: “nelle ultime settimane all’interno del boschetto da persona che si dichiara disponibile a consegnare l’oggetto, unitamente alla propria deposizione“.
Infine il terzo oggetto, alcune lamette: “di una taglierina (genere ‘cutter’, con manico in plastica) sono state avvistate nel boschetto vicino alla stazione di San Giuliano, nello stesso terreno da cui sbucano lembi di un bustone chiaro, del genere di quelli utilizzato da operatori cimiteriali“.
Il post pubblicato da Fabrizio Peronaci, tuttavia, fornisce molte più indicazioni. Il giornalista, infatti, pare abbia fornito agli inquirenti i nomi di alcune persone che potrebbero sapere qualcosa circa quell’incendio avvenuto nel boschetto qualche mese dopo la scomparsa di Roberta Ragusa. Un incendio di cui nessuno parla, e che avvenuto a poca distanza dalla casa della donna e di suo marito, Antonio Logli che, come tutti sanno, dopo la scomparsa della moglie ha avviato una convivenza con l’amate, Sara Calzolaio, sua attuale compagna.
