Rossella Brescia, ex ballerina di Canale 5 a “Buona Domenica” ed ex insegnante di danza poi nel programma “Amici” condotto da Maria De Filippi, rilascia una lunga intervista a Vanity Fair raccontando del suo desiderio di diventare mamma.
Rossella dal punto di vista lavorativo è soddisfatta ma sogna sempre di diventare madre nonostante le complicazioni dovute dall’endometriosi, una malattia di cui molte donne sono affette. Tuttavia non può lamentarsi, ha una vita e un compagno stupendo: Luciano Cannito.
Dal punto di vista personale sono molto soddisfatta. Non potrei chiedere di più. Sono felice, serena, appagata: Luciano è un compagno meraviglioso. Dopo quasi dieci anni insieme, siamo innamorati come il primo giorno. La nostra è una relazione fondata su sincerità, rispetto, armonia e complicità. Parliamo di tutto, senza segreti, e ci abbandoniamo a tante sane risate. Inoltre, ci compensiamo: mentre io sono ipersensibile e tendente all’ansia, lui è solare e positivo. Luciano ed io non ci chiamiamo mai “amò’”. Usiamo la parola “amore” sempre per intero, per non svilirne il significato e, quindi, non sminuire di riflesso il valore del sentimento. Secondo, siamo sempre autentici: non cerchiamo di compiacere l’altro fingendo di apparire quello che non siamo. Terzo, rispettiamo la libertà dell’altro. Infine, cerchiamo di affrontare gli imprevisti con un sorriso. Un figlio? Lo desidero ancora, sogno di diventare mamma. Ma se non accadesse non ne farei un dramma. Escludo l’adozione perché mi spaventa la burocrazia. Ho seguito da vicino le vicende di amici che hanno fatto questa scelta e non avrei la forza di affrontare un calvario del genere.
Rossella Brescia soffre di endometriosi
Rossella Brescia non ha mai nascosto di soffrire di endometriosi, che in alcuni casi può portare all’infertilità. Tuttavia non si arrende e preferisce combattere invece di attraversare il calvario dell’adozione.
So bene che l’endometriosi è cronica, ma non mi lascio abbattere da questo pensiero. Tanto che, con il mio compagno, stiamo addirittura cercando di avere un figlio, nonostante la malattia comporti anche un rischio di infertilità. Io ci spero, ma non me ne faccio una fissazione: che le cose originino spesso dalla testa ormai l’ho capito.