L’ultimo attacco in Libia da parte degli Usa risale al 2011 e coincide con la caduta di Muammar Gheddafi. I cacca-bombardieri americani invadono i cieli della Libia, lo Stato ha chiesto loro di intervenire per negare all’Isis “paradisi sicuri” sul territorio attaccato.

Fayez al- Sarraj, premier libico, aveva chiesto aiuto all’Onu: “sostegno diretto agli Stati Uniti per effettuare raid aerei contro l’Isis a Sirte” come riporta il sito Alwasat. In un discorso in tv il premier ha dichiarato:
Oggi i caccia americani hanno effettuato dei raid aerei contro l’Isis a Sirte conformemente alla richiesta presentata dal Consiglio presidenziale del governo di intesa nazionale ed in coordinamento con la ‘Operation Room’ dell’operazione al Bonyan al Marsous.
Nel suo discorso continua dicendo che: “l’aviazione Usa ha colpito alcune postazioni dell’Isis a Sirte – ha aggiunto – infliggendo loro pesanti perdite“. Questo “aiuto solo aereo sarà limitato ad un lasso di tempo ben determinato, nell’area di Sirte e della sua periferia – e continua il premier – non ci saranno presenze militari Usa sul terreno“.
I raid mirati contro le basi Isis sono stati autorizzate dal presidente americano Barack Obama. Puntano a ”cercare di sconfiggere” l’Isis in una delle sue roccaforti. A consigliare il presidente americano è stato il segretario alla Difesa, Ash Carter.
La caduta di Sirte. La caduta della città, 450 chilometri ad est della Capitale potrebbe essere un duro colpo per l’organizzazione terroristica cha ha già dovuto fronteggiare pesanti battute d’arresto in Siria e in Iraq.