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L’FBI oscura Megavideo e Megaupload

Megavideo, il tredicesimo sito più visitato al mondo, è la la prima vittima della legge statunitense SOPA (ovvero la legge contro la pirateria online) che non è ancora stata approvata, ma che già sta facendo il suo corso. Infatti, poche ore fa è stato oscurato dall’FBI il sito, uno dei più grandi al mondo di file-sharing, e con lui tutti i portali facente capo alla stessa struttura come Megaupload, celebre in rete per la facilità di condivisione di qualsiasi contenuto, multimediale e non. Proprio questa caratteristica ha indotto gli agenti dell’FBI a chiudere il srvizio che,secondo l’accusa, la sua attività di è costata più di 500 milioni di dollari in mancati profitti ai leggittimi detentori del copyright.

Il fondatore del sito, Kim Schmitz, e altri tre sono stati arrestati in Nuova Zelanda su richiesta delle autorità statunitensi. Altre due persone sono ricercate e numerose altre risultano incriminate. L’atto di forza arriva a 24 ore da sciopero di internet per protestare contro il SOPA, la legge antipirateria in discussione al Congresso che, secondo molte internet company tra cui Google e Wikipedia, metterebbe a repentaglio la libertà di espressione online.

La risposta degli hacker non si è fatta attendere: anunciando su Twitter l’operazione #OpMegaUpload, l’attacco di alcuni individui legati ad Anonymous ha reso irrangiungibili i siti del dipartimento di Giustizia statunitense, della casa discografica Universal, della Recording Industry Association of America (Riaa) e della Motion Picture Association of America (Mpaa).