Home Cinema Fallisce la Safin cinematografica, Cecchi Gori condannato a 6 anni

Fallisce la Safin cinematografica, Cecchi Gori condannato a 6 anni


ROMA
, 1 febbraio – In seguito ad un fallimento che ammonta a 24 milioni di euro il noto produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori è stato condannato a sei anni di reclusione. Assieme a lui altri cinque suoi ex soci sono stati imputate per il crac della Safin cinematografica, la società che gestiva diverse sale, tra cui l’Adriano di Roma. Una di queste è stata assolta, mentre per Cecchi Gori la condanna di sei anni, inizialmente fissata a sette, pare sia definitiva. Il PM Stefano Rocco Fava ha presentato la richiesta lunedì 28 ai giudici della I Sezione del Tribunale, che ora sta processando Cecchi Gori, per i reati di bancarotta e omesso controllo sulla gestione della società.

Il fallimento della Safin fu dichiarato il 20 febbraio del 2008 dal tribunale civile; il 5 dicembre ebbe poi inizio il processo. Dopo la sentenza Cecchi Gori trascorse alcuni mesi in carcere ( 3 giugno 2008 per bancarotta fraudolenta e nel luglio 2011, per aver distratto i beni del patrimonio sociale della Fin.Ma.Vi. spa) ed altri agli arresti domiciliari, con l’intermezzo di un ricovero e di un intervento in clinica per gravi motivi di salute. Il pubblico ministero Fava ha inoltre chiesto la condanna di cinque anni per Luigi Barone, braccio destro di Cecchi Gori; quattro anni per i liquidatori della società Edoardo De Memme e Ettore Parlato; sempre quattro anni per Giorgio Ghini, componente del collegio sindacale della Safin. Alessandro Matteoli e Vittorio Micocci, altri due componenti del collegio sindacale, sono stati invece condannati a tre anni. Erede del patrimonio messo in piedi dal padre Mario, Vittorio Cecchi Gori affianca all’attività cinematografica di famiglia diverse attività imprenditoriali, tra cui l’acquisto di telemontecarlo e Videomusic per creare un terzo polo tv e l’acquisto della Fiorentina, fino ad essere eletto come senatore all’interno del Partito Popolare.