Home spettacolo Luca De Filippo: ai funerali una maschera di Pulcinella sulla bara

Luca De Filippo: ai funerali una maschera di Pulcinella sulla bara

Per Luca De Filippo i funerali sono stati organizzati al Teatro Argentina di Roma, che è pieno in ogni sua parte. L’unico e grande erede di papà Eduardo è morto venerdì scorso, 27 novembre, a causa di un tumore. Non ti pago sarebbe dovuto essere il suo ultimo impegno teatrale, organizzato per il mese di ottobre, se non fosse che la mattia lo ha reso stanco e affaticato, tanto che è stato costretto a ritirarsi a vita privata. Oggi i funerali del figlio di Edoardo, a Roma, dove sul feretro sono state sistemate rose rosse e, simbolicamente, la maschera di Pulcinella.

In onore di Luca De Filippo i funerali hanno visto ospiti illustri: l’ultimo saluto è stato dato in primis dai familiari, la moglie Carolina Rosi e i tre figli. Poi dagli amici vicini e lontani dell’attore teatrale, tra cui  Vincenzo Salemme, Enzo De Caro, Sergio Assisi, Lina e Massimo Wertmuller, Maurizio Casagrande, Roberto Herlitzka, Marisa Laurito, Carlo Giuffrè, Sergio Rubini, Lina Sastri, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, Aurelio De Laurentiis e tanti altri. Sullo schermo le immagini della vita di Luca sulla musica di Nicola Piovani e Antonio Sinagra.

Caro Luca, ti scrivo quando sono passati due giorni dal tuo addio, quando il tempo mi sembra dilatato, quando gli anni…

Posted by Vincenzo Salemme on Lunedì 30 novembre 2015

 

Luca De Filippo era il figlio del grande Eduardo, che da lui  ha ereditato il grande ruolo di rappresentante del teatro napoletano. Papà Eduardo ha speso per lui le parole più commoventi ed emozionanti durante il XXX Convegno dell’Istituto del Dramma italiano a Taormina nell’84: “Senza mio figlio forse io… scusate… me ne sarei andato all’altro mondo tanti anni fa. E io debbo a lui il resto della mia vita. Lui ha contraccambiato in pieno. Scusate se io faccio questo discorso e parlo di mio figlio. Non ne ho mai parlato! Si è presentato da sé. È venuto dalla gavetta, dal niente, sotto… il gelo delle mie abitudini teatrali“.