GERMANIA– E’ la terza volta in un anno che l’apertura del nuovo aeroporto Willy Brandt di Berlino viene rinviata. Questa volta, a causa di problemi tecnici e strutturali, è stata posticipata al 2014-2015 mentre avrebbe dovuto aprire i suoi cieli il 27 Ottobre 2013. La causa principale del clamoroso rinvio è dovuta al fatto che le misure per la prevenzione degli incendi non corrispondono alle autorizzazioni costruttive del progetto.
Il Bild, uno dei più grandi quotidiani tedeschi, è riuscito ad ottenere alcuni documenti abbastanza riservati sulla società Flughafen-Gesellschaft Berlin-Brandenburge e ha scritto: “Berlino squalifica di nuovo la Germania. Anche nei prossimi 12 mesi del nuovo prestigioso aeroporto della capitale non se ne farà nulla”. Il giornale commenta amaramente la sconfitta e nel frattempo vacillano le posizioni di Klaus Wowereit, sindaco di Berlino, e Matthias Platzeckin, presidente del Brandeburgo, in quanto in questo momento c’è poca fiducia nei loro confronti.
I dieci componenti del Consiglio di sorveglianza aeroportuale erano rimasti sotto choc ma si erano accordati di non divulgare subito la notizia del grave fatto. In effetti, c’è aria di scandalo e polemica nell’aria. Per chi lo avesse dimenticato, il progetto risale al 1996 e la costruzione avviata nel 2006. Addirittura, all’ultimo rinvio avvenuto a maggio tre settimane prima dell’apertura, c’erano già 10.000 ospiti invitati, tra cui la cancelliera Angela Merkel. Intanto, i costi per la costruzione dell’aeroporto Willy Brandt, che dovrebbe sostituire gli scali di Tegel e Schönefeld, sono più che raddoppiati, dai 2 miliardi di euro si è giunti a 4,3 miliardi.
Il giornale Die Welt scrive: “Che cosa funziona più in Germania?”. Certo ciò che sta succedendo è imbarazzante per i tedeschi, sempre pieni di risorse e impeccabili ma rispetto alla nostra situazione di crisi generale in Italia, il ritardo dell’apertura del Willy Brandt di Berlino è da considerarsi davvero così catastrofico? Se così fosse, forse siamo tutti nei pasticci.
