Venezuela, l’aereo in cui viaggiava Vittorio Missoni non poteva volare

CronacaVenezuela, l'aereo in cui viaggiava Vittorio Missoni non poteva volare

Data:

venezuela-scomparsa-vittorio-missoni

Le speranze di ritrovare l’aereo precipitato il 4 gennaio sembrano svanire giorno dopo giorno. L’Islander, il bimotore su cui viaggiava Vittorio Missoni e il gruppo di amici nell’arcipelago di Los Roques in Venezuela, pare si sia inabissato per una perdita improvvisa di velocità, poi l’avvitamento verso il mare nel giro di 30-40 secondi.

Ma la notizia più inquietante è che l’aereo non poteva volare. A sostenerlo è il quotidiano venezuelano Panorama, secondo cui la compagnia Transaeroe 5074 – proprietaria del velivolo precipitato – era sprovvista della certificazione rilasciata dall’Inac (Instituto Nacional de Aeronautica).

Intanto dall’ambasciata italiana a Caracas filtra che un radar militare avrebbe individuato il punto in cui l’aereo scomparso misteriosamente ha improvvisamente perso quota.  Ufficiali del soccorso aereo hanno seguito il movimento del velivolo e parlano di una controsterzata verso destra dopo che l’aereo è entrato in un cumulo a 5mila piedi di quota. Così, da quel momento, il bimotore sparisce dal radar. Perdendo in fretta velocità, si è avvitato su se stesso per poi finire in mare. Tali dinamiche spiegherebbe anche perché non sono stati trovati i resti.

Nel frattempo procedono le ricerche che sono rese tuttavia complicate a causa della profondità dei fondali. L’aereo sembra sia precipitato in un’area dove il mare passa da 100-200 metri a  quasi 2mila metri:  nel primo caso i mezzi della marina venezuelana sono in grado di trovare gli eventuali resti, se fosse vera la seconda ipotesi bisognerebbe ricorrere a tecnologia sofisticate, navi oceanografiche di cui esistono pochi esemplari al mondo. Nelle prossime ore l’ambasciatore Paolo Serpi, l’aviazione civile venezuelana e la Protezione Civuile ufficializzeranno il nuovo scenario. Dopo le rilevazioni dei radar sembra non avere molto senso proseguire nelle ricerche anche perchè i costi sono enormi.

In quanto all’assenza di certificazione per l’Islander è lo stesso Asdrubale Remigio Bermudez, presidente della compagnia aerea, che la conferma. Chiarisce però che sia l’aereo che l’equipaggio rispettavano tutti i requisiti di sicurezza. Purtroppo questo particolare ricorre spesso nei voli venezuelani. Anche il velivolo scomparso il 4 gennaio di quattro anni fa era sprovvisto della certificazione. La compagnia era la Trnsaven, proprietario dell’aeromobile con sigla YV 2081 dove viaggiavano 14 passeggeri (8 italiani, cinque venezuelani e uno svizzero), e non aveva la documentazione rilasciata dall’Inac che attesta la certificazione come operatore di trasporto aereo.

Share post:

Altre storie

Seguici su

50,320FansLike
527FollowersFollow
7,000SubscribersSubscribe

Leggi anche
Altre storie

Instagram bug: calo dei followers e migliaia di account sospesi

Il 31 ottobre, a ridosso di Halloween, su Instagram...

Bologna, tragico incidente stradale: morta una 27enne

Tragico incidente stradale oggi registrato nella provincia di Bologna...

Scuola, bimba si sente male: inutile la corsa in ospedale

Ha incominciato ad avvertire un malore mentre ero a...

Zelensky, disponibile a un accordo: una pace senza la Crimea

Zelensky si apre a prospettive di accordo purché la...