Home Cronaca in primo piano Appalti irregolari a Pompei: indagate cinque persone

Appalti irregolari a Pompei: indagate cinque persone

Pompei-scavi
Una nota della procura di Torre Annunziata riferisce oggi la scoperta di irregolarità nei lavori agli scavi di Pompei: la Guardia di finanza del comando provinciale di Napoli ha eseguito 5 misure cautelari, emesse dalla Procura stessa, che si rifanno ai reati di corruzione, frode, abuso d’ufficio e truffa nell’affidamento e nella gestione di alcuni contratti. La vicenda ha radici nel 2008, quando fu dichiarato lo stato di emergenza nella zona archeologica di Pompei e pertanto fu dato il via a lavori di messa in sicurezza dell’area. Fu nominato commissario delegato per l’emergenza Marcello Fiori, un dirigente del ministero dei beni culturali.

Assieme a Fiori c’è Luigi D’Amora, ex direttore dei lavori ne periodo di ‘gestione commissariale’, che secondo gli inquirenti avrebbe contribuito a collaborare indebitamente con la Caccavo Srl di Annamaria Caccavo, oggi agli arresti domiciliari. La società salernitana è stata aggiudicatrice di alcuni lavori di restauro all’interno dell’area archeologica nel periodo di gestione commissariale, senza però i necessari requisiti: Fiori e D’Amora avrebbero consentito alla Caccavo di effettuare lavori di restauro e di allestimento scenico del teatro grande Odeion e del Quadriportico dei gladiatori, secondo quanto indagato dalla procura. I reati di cui sono imputati i soggetti coinvolti sono dunque di solo abuso d’ufficio per l’ex commissario Fiori; abuso d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture e truffa per D’Amora;  concorso in abuso d’ufficio, corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio, frode nelle pubbliche forniture e truffa per la Caccavo; divieto di esercitare l’attività professionale nei confronti di Lorenzo Guariniello, Vincenzo Prezioso e Antonio Costabile, i tre ingegneri indagati per corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e truffa.

Infine è stata disposta una sanzione interdittiva del divieto di contrattare con la P.A. per la Caccavo Srl e il sequestro preventivo di tutti i beni nella disponibilità permanente di Annamaria Caccavo fino alla somma di 810.788,42 euro“Sin dalle prime fasi delle indagini, sono emersi profili di illegittimità in ordine all’utilizzo, da parte della ‘gestione commissariale’, di procedure ‘derogatorie’ nell’affidamento dei lavori, rispetto alla normativa sull’evidenza pubblica” recita la nota della procura di Torre Annunziata; si trattava dunque di opere nè indispenabili nè tanto meno imprevedibili, in quanto non riguardavano la situazione di emergenza del sito archeologico di Pompei, bensì l’allestimento di strutture adibite ad attività teatrali.