2013: hanno europeo dei cittadini, per abbattere barriere e discriminazioni sociali e religiose

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ANNO EUROPEO DEI CITTADINI – Si è svolto un convegno per fornire risposte a tutti, come nel caso del riconoscimento  in Europa del titolo di studio, o cosa si può mettere con sicurezza nel piatto nei vari Paesi della UE; ma anche come funziona l’assistenza sanitaria.  A queste domande corrispondono tante risposte che i cittadini dell’Unione europea dovrebbero conoscere.

Questi sono stati i temi del convegno milanese di “Europa in Città”, svoltosi presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Milano, in via Conservatorio 7.  Un incontro tra europarlamentari e cittadini, dedicato al tema “Anno europeo dei cittadini: diritti e doveri”,  in linea con le finalità dell’Anno europeo dei cittadini (quale è stato ufficialmente proclamato il 2013). In questo modo, si tenta di rafforzare la consapevolezza e la conoscenza dei diritti e delle responsabilità connessi alla cittadinanza dell’Unione, con l’obiettivo di permettere ai cittadini europei di esercitare pienamente i propri diritti, e incrementare la comprensione reciproca tra loro, le istituzioni dell’Unione e gli Stati membri.

Non tutti sanno che sono circa trenta i settori  su cui l’Unione europea legifera, influenzando in modo concreto la nostra vita, ma nessuno è davvero consapevole di tutto questo. Occorre prendere coscienza di essere parte di una Comunità reale che da vent’anni implica l’appartenenza a una cittadinanza allargata, imparare a interagire con lei e a conoscerne l’effettiva influenza sulla nostra quotidianità e i diritti ad esso connessi.

Si è trattato di un’iniziativa rivolta soprattutto ai giovani. L’abbattimento delle barriere fisiche tra uno Stato europeo e l’altro e la conseguente possibilità di spostarsi in piena libertà che ai ragazzi può apparire come un dato scontato è in realtà il frutto di un lungo  cammino. Si tratta di un percorso che  deve proseguire nella costruzione di una identità europea forte e consapevole, capace di contrastare gli spettri dell’euroscetticismo. Proprio in quest’ottica trova il suo significato più alto “Europa in città” che, portando le istituzioni europee tra i cittadini, si impegna a promuovere il dialogo e la partecipazione.

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