In Sudafrica ogni 7 secondi avviene uno stupro. Così viene punito “l’amore diverso”

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sudafrica-legge-anti-gayQuando leggo storie del genere mi rendo conto quanto io sia fortunata ad essere italiana. E quanto siano futili tutte le lamentele nei confronti del “sistema”, soprattutto quello politico. Mentre noi viviamo in un Paese che potrebbe migliorare se l’intera classe politica venisse rinnovata da cima a fondo… mi accorgo che anche il Sudafrica ha lo stesso problema. Quando nel vecchio continente si parla di crisi economica, in Sudafrica si parla di crisi umana. L’estremismo di Putin contro i gay trova validi alleati nella punta a sud del continente nero. Dove l’amore non rispecchia i canoni di sentimento tra “uomo e donna”, e dunque considerato “diverso”, viene punito con lo stupro. Ma ciò che fa più ribrezzo e che questo meccanismo viene definito “La cura”. Nel resto del mondo le donne sono costrette a combattere contro la violenza dell’uomo che crede di possederle. In Sudafrica sia gli uomini che le donne non sono persone libere di esprimersi. I nuovi schiavi della loro stessa patria.

Di questo argomento se ne parla sempre meno in Sudafrica. Mentre per i seguaci dello “Zar” è inamissibile l’amore tra due individui dello stesso sesso tanto che viene punito con la tortura, in Africa vengono registrati sottoforma di reati più gravi e con l’aiuto incondizionato delle autorità. Il settimanale Vanity Fair riporta una serie di storie scandalose di donne e uomini martoriati perché colpevoli di essere omosessuali e la questione, in Sudafrica, si risolve con uno stupro ogni 17 secondi.

PEARL, CAPETOWN – Dai 12 ai 16 anni è stata suprata da un uomo più vecchio di lei con la complicità della madre. Quando è rimasta incinta ha tentato poi di abortire, ma non ci è riuscita. Alla nascita suo figlio le è stato strappato dalla nonna e Pearl non può più riprenderselo: “Nonposso occuparmi di lui perché sono gay e potrei “contagiare” il bambino”.

SABELO ASANGWANA, DURBAN– La sua testimonianza è scioccante: “Dopo una festa un ragazzo viene in camera mia dicendo che vuole parlarmi. Ma poi arriva un suoamico, mi dà del frocio e mi fa: ‘Ti senti una donna? Bene, ti tratteremo come una donna’. – Prosegue Sabelo – Mi hanno picchiato e violentato. Li ho denunciati, ma la polizia sostiene di nonriuscire a trovarli. Io però li vedo ancora in giro”.

LEONIE SPALDING, PIETERMARITZBURG – Leonie è un’altra donna che ha subito uno stupro. Dopo la violenza ha cercato di diventare una donna rispettabile sposando un uomo. Ma quando gli confessò di essere lesbica anche lui abusò di lei: “Ti dimostrerò che sei una donna e di che cosa hai bisogno. Il tuo posto è qua”. Leonie cercò di denunciare tutto alla polizia i quali risposero che era lei la sbagliata, l’indemoniata della comunità.

TEBEGO MOTOSWAGI, SOWETO –  La storia di Tebego è ancora più raccapricciante: “Mi hanno violentato in sette nella toilette di un locale, mi hanno persino penetrato con un manico di scopa. Non li ho denunciati per paura di ritorsioni: se un uomo si presenta alla polizia dicendo di essere stato stuprato viene umiliato un’altra volta. Con frasi tipo: ‘Che razza diuomo sei se vieni violentato’?”.

SITHEMBILE MOKOENA, PIETERMARTZBURG – Ha contratto l’Aids ed è rimasta incinta. A violentarla è stato un uomo di primo piano della sua comunità. I ospedale le infermiere l’hanno presa in giro per la sua omosessualità.

In Uganda per i gay c’è l’ergastolo. Addirittura in Nigeria basta un “atteggiamento effeminato” per essere arrestati. Il limite di maltrattamento e rispetto all’essere umano in questi paesi è stato superato da un bel po’. Binyavanga Wainaina è uno scrittore Kenuota, uno dei più influenti dell’Africa. Lui ha detto basta a questo orrore. Il suo coming out qualche settimana fa ha fatto il giro del mondo. La sua confessione è scattata come una conseguenza a due eventi molto importanti: la morte di un amico morto per aids e probabilmente anche di vergogna visto che da 14 anni raccontava di avere il cancro vivendo come un miserabile e poi quella nuova legge che ammenetta gli individui se hanno la sventura di avere qualche atteggiamento un po’ più femmineo o  mascolino a seconda delle identità sessuali di natura. In questo modo, ha pensato Binyavanga, scrittore e giornalista ha pensato che la sua rivelazione avrebbe potuto dare uno scossone a quanto sta accadendo, per fare in modo che se ne parli di più e in tutto il mondo di un vero problema che sta sterminando la popolazione sudafricana.

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