I bambini vanno protetti e oggi il sorriso di Fortuna Loffredo è diventata il simbolo per combattere la violenza contro i minori. Contro a quello che viene ancora definito il suo “presunto” killer.
Per questo efferato delitto si trova in carcere Raimondo Caputo, che avrebbe violentato e buttato giù la piccola Fortuna dall’ottavo piano di una palazzina del Parco Verde di Caivano, vicino Napoli. In carcere si trova anche la sua compagna, Marianna Fabozzi, colpevole di aver coperto i reati di Raimondo Caputo, che avrebbe violentato anche le sue figlie avute da una precedente relazione.
Nel caso è coinvolto anche il figlio di Marianna Fabozzi, Antonio Giglio, il piccolino è morto nelle stesse circostanze, un anno prima, e per questo motivo gli avvocati della famiglia Loffredo hanno richiesto la sua riesumazione, come quella di Fortuna, per cercare qualche indizio, come il Dna, per risalire all’orco e assassino che si è macchiato di tanta crudeltà.
Del caso si discute a “La vita in diretta Estate“, condotto da Eleonora Daniele, e come si sottolinea in studio, dopo tutto quello che è successo, dopo soprattutto due tentati omicidi, chi si sta occupando di questo caso si trova ancora nell’assoluta incapacità di proteggere i minori. E poi come avrebbe fatto una lametta ad entrare in carcere? Una strategia da parte della difesa o semplicemente si cerca di non far uscire fuori la verità?Dovremo credere al rimorso? Al pentimento dopo tanta crudeltà? Purtroppo questo non lo possiamo ancora sapere, ma lasciare passare una lametta in carcere ci fa riflettere, e tanto!
Sulla vicenda orribile si è esposta anche un’altra donna, vittima della violenza del suo ex ragazzo; si tratta di Carla Caiazzo, la ragazza di Pozzuoli, incinta, bruciata viva con la benzina, parla direttamente dall’Ospedale Cardarelli, e seguendo il caso di Fortuna ha chiesto alla giustizia che faccia bene la sua parte e che acciuffi quell’orco che ha fatto del male a quelle due creature visto che il suo orco l’ha uccisa lasciandola viva.