Con Warrior e Real Steel il cinema sale sul ring

CinemaCon Warrior e Real Steel il cinema sale sul ring

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Che la boxe sia una metafora della vita pare se ne sia accorto anche il cinema. Infatti a pochi giorni di distanza approderanno sul grande schermo due film che hanno come tema comune i combattimenti sul ring: Warrior (nei cinema dal 4 novembre) e Real Steel (dal 25).

Protagonista del film Warrior è Tommy Conlon (Tom Hardy) che torna a casa dopo quattordici anni per chiedere al padre (Nick Nolte) di aiutarlo ad allenarsi in previsione di un’importante competizione: il torneo di arti Arti Marziali Miste che riunisce i più grandi campioni della terra. È questo lo scenario entusiasmante in cui si muovono i due vigorosi gladiatori, due figure che in ogni caso sono animate da sentimenti e passioni comunemente umane: Tommy Conlon (Tom Hardy) e il fratello Brendan Conlon (Joel Edgerton).

I due fratelli, diversi tra loro, sono uniti da una tragedia familiare e dalla passione per uno sport appassionante; lottatori non per scelta, ma per necessità: le Arti Marziali Miste sono un’occasione di guadagno reale e un possibile reinserimento sociale, che diventa ancora più invitante quando un importante investitore offre come bottino finale cinque milioni di dollari. Le sfide saranno da protagoniste, lasciando con il fiato sospeso e non permettendo distrazioni fino all’ultimo colpo. Perché in Warrior, come nella vita, “quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare” e la logica del “vinci o muori” sembra impregnare ogni aspetto del film.

Il film ”Real Steel” è ambientato in un futuro non molto lontano, dove lo sport del pugilato diventa hi-tech: robot giganteschi sostituiscono gli uomini sul ring. Hugh Jackman interpreta il protanogista del film: Charlie Kenton , ex combattente che in passato ha perso la sua chance per il titolo mondiale di pugilato.

Charlie riesce a mettere qualche soldo da parte per mettere insieme un pezzo di metallo per procedere da un incontro di boxe underground all’altro. Quando ormai Charlie tocca il fondo della sua carriera, controvoglia si fa convincere dal figlio (Dakota Goyo) a fare squadra per costruire e allenare uno combattente che possa diventare un concorrente valido per il titolo mondiale di pugilato. E come in ogni combattimento, la posta in gioco si fa sempre più alta!

Seduti comodamente sulla poltrona del cinema, come spettatori esagitati che assistono ad un combattimento sul ring, rimarremo sorpresi constatando che il ring può rappresentare una metafora delle difficoltà della vita e dei conflitti di noi tutti.

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