Oggi, poco dopo le 8 è stato stroncato da un malore Michele Iuliano, l’ex amministratore unico della Deiulemar, mentre la guardia di finanza perquisiva la sua abitazione in via Tirone a Torre del Greco (NA).
I militari, arrivati in borghese a bordo di un’auto civetta, stavano effettuando un controllo nella sua villa. Tutto stava procedendo tranquillamente, infatti lo stesso Iuliano aveva aperto la porta agli investigatori per procedere nelle indagini, ma pochi minuti dopo, l’armatore si è accasciato su una sedia. Inutili i soccorsi.
La perquisizione è stata la prova che anche il «capitano», l’unico dei soci ad essere uscito allo scoperto per aiutare gli obligazionisti, era stato inserito nel registro degli indagati per il fallimento della Deiulemar, società in cui, negli anni, quasi 13mila risparmiatori avevano investito oltre 720 milioni di euro.
Il caso Deiulemar è scoppiato il 17 gennaio scorso, quando alcune voci su possibili difficoltà economiche della società portarono alcuni investitori per chiedere spiegazioni sul destino dei loro investimenti, all’esterno degli uffici aperti al pubblico in una traversa di via Vittorio Veneto a Torre del Greco.
Gli uffici, per la troppa affluenza di obligazionisti, furono chiusi, e quindi l’aziano Iuliano fu costretto a convocare un’assemblea pubblica all’hotel Sakura (proprietà riconducibile alla Deiulemar) per rassicurare gli investitori.
Lo scorso 2 maggio la sezione fallimentare del tribunale di Torre Annunziata, presieduta dal giudice Massimo Palescandalo, ha accolto le istanze di fallimento presentate da sette creditori della compagnia di navigazione e la prima udienza di verifica si terrà il 25 ottobre prossimo.