E’ stato ucciso ieri Denis Allex, l’ostaggio francese rapito in Somalia dagli islamisti somali Shabaab. I rapitori hanno annunciato, ieri su Twitter, l’avvenuta esecuzione del francese recluso dal 2009 e che il governo francese ha tentato di liberare con un blitz avvenuto sabato scorso, ma purtroppo non andato a buon fine.
“Un omicidio a sangue freddo” così il ministro degli Esteri britannico, William Hague, ha definito l’uccisione di un cittadino britannico tra gli ostaggi stranieri catturati da Al Qaida in Algeria. 41 ostaggi sono stati catturati in seguito ad un assalto in un campo petrolifero in Algeria da parte di un comando armato. L’attacco è stato deciso e pianificato da un ex capo di una brigata di Al Qaida del Maghreb islamico il quale ha rivendicato tutti gli ostaggi presi, tra cui la Farnesina ha rassicurato, non sono presenti italiani, con l’obiettivo di punire l’Algeria per il consenso dato a far sorvolare il proprio territorio dagli aerei che dalla Francia raggiungono il Mali.
La prima richiesta avanzata in cambio della salvezza degli ostaggi consiste nel porre immediatamente fine alla crociata francese in Mali. I rapitori hanno posto come condizione prioritaria per l’avvio di qualsiasi trattativa “il ritiro delle unità della sicurezza e dell’esercito algerino che circondano il sito di In Amenas“. Questo è quanto ha specificato, al canale satellitare Al Jazeera, Abou Al Bara, uno dei rapitori che stanno occupando il campo petrolifero di In Amenas. L’uomo ha inoltre spiegato che le rivendicazioni del gruppo sono politiche e vertono sulla richiesta di liberazione di prigionieri islamici detenuti in Algeria e in altri Paesi.