Buon 2013 Magico Napoli!

CalcioBuon 2013 Magico Napoli!

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NAPOLI– Un rapido riassunto del 2012 in salsa Partenopea non può che cominciare dalla serata romana del 20 maggio. Nella serata dell’Olimpico, il Napoli è tornato ad alzare al cielo un trofeo, dopo due decenni. Anni contraddistinti da amarezze e umiliazioni, e poi da una lenta, ma inesorabile, rinascita.

Quella Coppa Italia, coppetta per i più, oltre al valore intrinseco, ha una notevole valenza simbolica. Conquistata contro la Juve ‘imbattibile’ di Conte, la quarta Coppa nazionale messa in bacheca rappresenta uno snodo cruciale, da cui partire per nuove vincenti ‘avventure’, società, squadra, allenatore e ambiente permettendo.

La vittoria della Coppa è stata accolta come una liberazione e festeggiata legittimamente, come si conviene ad un successo che resta nella nostra storia, e nel nostro palmares, che ricordiamo non essere proprio di prim’ordine. Una precisazione, che anche a distanza di mesi, va fatta, per i tanti che hanno ‘snobbato’, sottovalutandola la vittoria in quel di Roma.

Premesso che non possiamo certo farci bastare una coppetta, e posto che gli obiettivi (e non i sogni) devono essere (anche) altri, alla vittoria di un trofeo nazionale, il secondo per importanza, dopo il campionato, va pur sempre dato il giusto peso, nel bene e nel male.

Il Napoli, poi, nella nuova stagione, sembra aver ‘accontentato’ i detrattori della coppetta, e nell’ultima partita casalinga del 2012 ha detto subito addio al trofeo, perdendo contro il Bologna. Il Bologna, l’autentica bestia nera dell’anno appena passato: 3 sconfitte in tre partite, e tutte determinanti.

Al Dall’Ara il 6 maggio scorso con una ‘semplice’ vittoria si era in Champions’: in un primo tempo dominato, siamo ‘inspiegabilmente’ in svantaggio. Nella ripresa il Napoli ha uno dei suoi immotivati cali di tensione, non ‘rientra’ dagli spogliatoi, tale Rubin fa 2-0 e addio Europa che conta.

Un’Europa lasciata, non senza rimpianti due mesi prima, nella tana del Chelsea. Dopo l’entusiasmante passaggio del girone di ‘ferro’, l’urna ci mette di fronte i Blues di Drogba, squadra temibile, ma non imbattibile. Il 21 febbraio al San Paolo strapazziamo l’undici londinese. Il 3-1 finale grida vendetta, e quel salvataggio di Cole, su tiro di Maggio, è uno di quegli ‘scatti’ che ti restano amaramente impressi nel cervello. Il 14 marzo ci attende la sfida allo Stamford Bridge, la casa del team di Abrahomivic, che intanto ha sulla panchina un nuovo coach, l’italiano Di Matteo. Drogba il leone africano porta avanti i suoi, e nella ripresa il 2-0 sembra spegnere ogni nostra speranza. Ma Inler fa il 2-1: poteva essere il goal, che valeva la qualificazione tra le prime 8 in Europa. Lo sarebbe stato, se Dossena non avesse commesso un ingenuo, quanto inutile fallo di mano in area:penalty e 3-1; ai supplementari i blues siglano il 4-1 definitivo.

Un’eliminazione che brucia, forse immeritata, contro la squadra che a sorpresa andrà a vincere il trofeo, e che condiziona pesantemente il prosieguo in campionato. Un’eliminazione che dimostra tutta la solita incapacità partenopea a realizzare il famoso ‘step’ da ‘middle’ a big team! Una condizione che persevera, e che indubbiamente lascia perplesso un ambiente, già di suo non capace di una reale crescita.

Anche questo primo scorcio di stagione conferma un Napoli troppo remissivo, nei momenti decisivi. Colpa anche di un mercato estivo, a dir poco, deludente, con la cessione del Pocho a renderlo, a dir poco, amaro. Un girone di andata che sottolinea i soliti, noiosi e ripetitivi e(o)rrori, che impediscono il salto di qualità. C’è tempo e modo per porre rimedio, vedremo se ci saranno volontà e capacità! Intanto … buon 2013 magico Napoli!

P.S. Volontariamente non parlo della questione Gianello, dei due punti di penalizzazione e delle squalifiche di Gianluca e Paolo. Amo scrivere di calcio, non di, presunta, giustizia sportiva.

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