‘Pochos’ è il nome scelto dalla prima squadra di calcio del Sud Italia formata interamente da giocatori gay.
Per un tifoso di calcio e in particolare per un tifoso del Napoli, è facile capire da dove questi ragazzi abbiano preso spunto per il nome della squadra. Infatti ‘pochos’ in spagnolo significa ‘fanciulli’ e il ‘Pocho’ è il soprannome di Ezequiel Lavezzi, ex calciatore azzurro ora in forza al Paris Saint Germain dove è diventato una vera e propria icona per gli omosessuali della capitale francese.
L’idea di una squadra formata da atleti omosessuali è venuta Giorgio Sorrentino, attore di teatro napoletano, che un anno e mezzo fa ha lanciato la sfida sui social network dedicati agli incontri tra omosessuali in cui si scambiano solo appuntamenti di tipo sessuale. Quindi Sorrentino, prima di infrangere un tabù al Sud che lega il calcio a un certo machismo, ha dovuto cambiare le cose nei social network gay.
Un Vesuvio stilizzato con l’arcobaleno che esce dalla bocca del vulcano è il logo disegnato da Luciano Correale stampato sulle magliette dei Pochos, napoletani e grandi tifosi della squadra di calcio della propria città. Il senso dell’iniziativa è stato spiegato ieri sera nel corso della presentazione al Panguin Café alla quale sono intervenuti, tra gli altri, Alessandro Cecchi Paone, l’ex calciatore Gianni Improta, l’assessore alle pari opportunità Giuseppina Tommasielli, il responsabile nazionale politiche sportive Arci Gay Antonello Sannino. Infatti i giocatori del ‘Pochos’ con la loro iniziativa vogliono lanciare il messaggio che il calcio non ha niente a che vedere con i gusti sessuali e che la loro squadra è aperta anche ad atleti eterosessuali.
I ‘Pochos’ saranno in campo il 23 febbraio a Firenze in un torneo a cui partecipano anche le squadre omosessuali di Genova, Milano, Bologna e Roma.
