Roma, confessa l’assassino del parrucchiere gay di 28 anni

CronacaRoma, confessa l'assassino del parrucchiere gay di 28 anni

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ROMA – E’ arrivata la confessione dell’omicida di Daniele Fulli, il parrucchiere gay 28enne trovato morto sul greto del Tevere. Il sesso, la lite violenta e poi i colpi alla nuca e all’inguine che hanno provocato la sua morte. L’interrogatorio ad Andrea Troisio è durato una notte intera e poi ha confessato. Daniele voleva di più da quel rapporto, che tuttavia era iniziato da poco. Ma Andrea, 32 anni, voleva che finisse, lui, tossicodipendente, già in cura presso la comunità di recupero Villa Maraini.

L’ultima a vedere la vittima è stata un’amica alla quale avrebbe detto: “Vado a mangiare una pizza con Andrea”, e dopo, il parrucchiere, non è più rientrato. Ma Troisio confessa tutto davanti al l funzionario della squadra mobile Andrea Di Giannantonio e al pm Maria Caterina Sgro. Il 4 gennaio mangiarono insieme, poi una passeggiata sulla pista ciclabile. Qui, durante una lite, Andrea perde la testa e colpisce Daniele con un cacciavite di 40 centimetri. Butta il corpo nel Tevere, insieme all’arma del delitto, mentre porta con se la borsa con i documenti della vittima.

Andrea, sconvolto dal suo gesto, torna a Villa Maraini e confida tutto al fondatore del centro di accoglienza Massimo Barra, il quale dichiara: “Diceva di essere stato semplice testimone del fatto, ma faceva un racconto poco chiaro. Ha continuato a parlarne anche nei giorni seguenti. Come accade sempre in questi casi gli abbiamo consigliato di raccontare tutto alle forze dell’ordine, lo abbiamo accompagnato in questo percorso. Lui ha accettato e così ho chiamato il comandante della stazione dei carabinieri di Monteverde”. Così i militari vanno a prendere Andrea presso la comunità e senza perdere tempo, controllando i tabulati telefonici che riportano a Daniele, e insieme ad alcuni particolari rivelati dalla madre della vittima, non ci è voluto tanto a capire che era lui il colpevole dell’omicidio. L’uomo, in passato, aveva già avuto guai con la legge per reati di rapina e guida in stato di ebrezza.
E infine i testimoni oculari che lo avevano visto quella stessa sera insieme alla sua vittima. Daniele è stato ritrovato con i pantaloni abbassati e con piccoli fori sulla nuca e sull’inguine.

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