Si è spenta lentamente e tra le più atroci sofferenze Saturna, la madre di Eluana Englaro: il primo dolore risale al lontano 1992, quando la figlia andò in coma vegetativo a causa di un tragico incidente; la seconda angoscia deriva dal tumore maligno che l’ha colpita ad un anno dalla tragedia della figlia. Ventidue anni di battaglie: quella per liberare Eluana Englaro dallo strazio delle terapie inutili che la tenevano in stato vegetativo ma non di vita, e quella contro la malattia.
Il Messaggero Veneto riporta alcune dichiarazioni del marito Beppino riguardo la Saturna e la figlia Eluana Englaro: “Sati aveva gli occhi della figlia. Il giorno dell’incidente di Eluana, la loro luce si è spenta“. La morte di un figlio non si supera mai e può diventare più grave di qualsiasi altro male fisico. E’ quello che è successo alla signora Englaro che aveva deciso di combattere il tumore per il solo scopo di liberare la figlia dallo stato vegetativo che l’affliggeva: “Credo si sarebbe opposta addirittura al suo primo intervento, nel 1993, se non l’avesse spinta proprio l’obbligo di sopravvivere, per togliere Eluana dalla violenza inaudita alla quale era andata incontro, nel non potersi sottrarre alle terapie“.
La donna si è spenta a 78 anni nella più totale compostezza, la stessa che ha dimostrato negli anni della sofferenza. I funerali si sono tenuti in forma strettamente riservata: “Ringrazio tutti quelli che mi stanno chiamando perché sento tanto affetto e vicinanza, ma sapete bene che ho sempre cercato di parlare il meno possibile di lei“. Saturna si è lasciata andare alla malattia solo dopo aver capito che la figlia era in pace. Il 9 febbraio 2009, infatti, Eluana si è spenta in una clinica di Udine dove la famiglia l’ha fatta trasferire dopo aver avuto il consenso dalle autorità giudiziarie a interrompere l’accanimento terapeutico cui era vittima. Adesso madre e figlia riposano insieme, serene.