E’ morto Mario Dondero, il fotografo che voleva fare il marinaio

CulturaE' morto Mario Dondero, il fotografo che voleva fare il marinaio

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Mario Dondero con la sua Leica appesa sempre al collo, ha raccontato con i suoi scatti quasi un secolo di storia contemporanea. Milanese di origini genovesi, si è spento all’età di 87 anni nella città di Fermo. Era uno dei frequentatori del famoso bar Jamaica di Milano, noti come il gruppo dei Giamaicani, di cui fanno parte, tra gli altri, Camilla Cederna, Ugo Mulas, Luciano Bianciardi e Giulia Niccolai.

Mario Dondero: addio al fotografo che ha raccontato il '900

Nato il 6 maggio del 1928, Dondero, dopo un passato da giovanissimo partigiano, in Val d’Ossola, si avvicina prestissimo al giornalismo e alla fotografia, iniziando a collaborare nei primi anni ’50 con ‘L’Unità’, ‘Milano Sera’ e ‘L’Avanti’. Nel ’55 si sposta in Francia, a Parigi dove inizia a collaborare come fotoreporter per le testate francesi ‘Le Monde’, ‘Le Nouvel Observateur’, l’inglese ‘Daily Herald’ e le italiane ‘L’Illustrazione Italiana’ e ‘L’Espresso’. Nella capitale francese frequenta scrittori e intellettuali del calibro di Daniel Pennac, Roland Topor e Claude Mauriac. Uno dei suoi scatti più celebri, pubblicata in tutto il mondo, ritrae il gruppo degli scrittori del ‘Nouveau roman’ davanti alla sede delle Editions de Minuit.

Mario Dondero, che aveva molto a cuore l’Africa, a Parigi inizia a collaborare con le riviste ‘Jeune Afrique’, ‘Afrique-Asie’, ‘Demain l’Afrique’, e per ‘Il Giorno’ nel periodo della Guerra d’Algeria. In Italia ha lavorato a lungo con diverse testate tra le quali ‘Vie Nuove’, ‘Tempo illustrato’, ‘L’Europeo’ e ‘L’Espresso’. Celebre anche la sua collaborazione con ‘Epoca’ sia durante la direzione di Enzo Biagi che in tempi più recenti sotto la direzione di Carlo Rognoni. Ha anche pubblicato sul ‘Manifesto’ e sul settimanale ‘Diario’ di Enrico Deaglio. Dondero ha collaborato anche con la Rai e, in tempi più recenti, ha documentato il lavoro di Emergency.

Il suo modo di fare foto si è ispirato all’idea d’impegno civile dei grandi della storia del reportage come Robert Capa e Henri Cartier-Bresson. Ma il fotografo giramondo ci ha lasciato anche ritratti ritrae di scrittori, artisti, attori, intellettuali: Francis Bacon, Alberto Giacometti, Giorgio De Chirico, Ungaretti, la Callas, Yves Montand e Serge Gainsbourg, Orson Welles e Federico Fellini, Vittorio Gassman e Roman Polanski, Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir, Primo Levi ed Edoardo Sanguineti, Neruda e Garcia Marquez.

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