Perché dopo aver abitato la terra e averla distrutta l’unica soluzione sarà quella di abitare il mare, già di per se inquinato grazie all’uomo. E anche se lo scenario si dimostra tragico la visione di Vincent Callebaut è futuristica e affascinante. Le case del futuro verranno costruite in ambiente marino considerando anche l’allarme climatico in relazione all’innalzamento dei mari.

La progettazione degli edifici di Vincent Callebaut è stata fatta interamente con la stampa 3D in rispetto dell’ambiente con rifiuti plastici in un biomateriale composto anche da alghe. La sua è un’architettura archibiotica e presenta le strutture come vere e propri organismi viventi che crescono in mare come se fossero conchiglie, soprattutto grazie alla calcificazione utilizzando membrane per filtrare l’acqua e le alghe per creare energia e l’autosufficienza.
Il visionario design francese ha la risposta a tutti i problemi legati all’ambiente: porre fine alla battaglia dei combustibili fossili e ai conflitti relativi alle risorse energetiche. Lo scenario che Callebaut ha descritto sul suo sito è utopia pura: la sua cittadina immaginaria si chiama “Aequorea” e nella sua mente è collocata in Brasile. Il modello ideale di città proposto dal francese è stato applicato anche a metropoli come Parigi. Il suo progetto si chiama “2050 Paris Smart City” che si propone di ridurre entro il 2050 emissioni inquinanti e nocive. Si tratta di otto tipologie di grattacieli ultramoderni, avveniristici e molto sostenibili, con elevati standard ecologici e anche capaci di integrarsi nel paesaggio urbano che potrebbero trasformarsi nella naturale prosecuzione.
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