UE: Facebook vietato ai minori di 16 anni e il “diritto all’oblio”

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C’è molta confusione in merito e l’Europa prende tempo prima di decidere. La questione riguarda il veto di utilizzare Facebook per i teenager under 16. Negli altri continenti, come l’America, il divieto è stato già stabilito e basta avere 13 anni per iscriversi al social network anche senza consenso dei genitori. In Europa invece, dove tutti si muove sempre più lentamente, la questione pare chiara solo par la Polonia che vuole limitare l’utilizzo del noto social network ai ragazzi al di sotto dei 16 anni e probabilmente agirà indipendentemente dalle decisioni europee.

Legge: Facebook vietato ai minori di 16 anni

Già durante l’estate è stata affrontato l’argomento per il consenso informatico alla piattaforma realizzata da Mark Zuckerberg, ma c’è davvero tanta confusione. L’Europa si è adeguata alle norme Usa, che poneva il veto sotto i 13 anni, ma la Polonia rimane ferma sulla sua decisione nel di re no sotto ai sedici anni. I ragazzi, a quell’età, non dovrebbero avere impegni sul web. Anche l’Ungheria si accoda alla Polonia, ma le statistiche parlano chiaro, il veto dei 13 anni è già violato in Europa visto che i ragazzini tra i 9 e 13 anni hanno già un profilo Facebook in barba alle normative che vogliono la loro iscrizione solo attraverso il consenso dei genitori.

Intanto le organizzazioni governative non sono inclini a questo tipo di accordo ritenendo che vietando l’accesso ai 13 o 16 anni invitano i ragazzi a navigare sui siti meno sicuri che sfuggono ai controlli. Un favore all’America? Aumentando la soglia di utilizzo del social network si favorisce la lobby americana dei giochi on line che in questo modo si garantirebbe un traffico sicuro di ragazzi “costretti” ad utilizzare le loro piattaforme.

Le votazioni per la nuova “legge Facebook” avverranno all’inizio della prossima settimana. Intanto per risultare conformi alla legge sulla privacy le compagnie tecnologiche dovranno possedere il consenso esplicito da parte degli utenti per il trattamento dei loro dati che si stanno ovviamente opponendo, in quanto è impossibile mettere a disposizione un tale servizio per via della mole di dati che sono costretti a gestire. Tuttavia dovranno ingegnarsi o trovare un compromesso per non incappare in salate multe che constano del 4% del fatturato delle aziende che violano le regole. La nuova legge prevederà, inoltre, il “diritto all’oblio” che permetterà ai cittadini europei di chiedere e ottenere la rimozione dal web di informazioni obsolete che li riguardano.

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