Whatsapp bloccato dalla mezzanotte di ieri e per 48 ore. Questa è la decisione di un giudice di San Paolo in Brasile, che ha messo ‘fuori uso’ per due giorni il servizio di messaggistica nell’ambito di un’indagine legata al traffico di droga, interrompendo il servizio a circa 93 milioni di utenti brasiliani.
Il blocco è stato deciso perché, secondo il giudice, Whatsapp, di proprietà di Facebook, si è rifiutata ripetutamente di collaborare con un’indagine penale su un presunto narcotrafficante, negando al tribunale di accedere ai suoi messaggi.
Questo blocco, a molti brasiliani è sembrato più un espediente per non rendere la vita facile all’applicazione di messaggistica mobile di proprietà di Facebook.
Come raccontano alcuni blogger brasiliani, infatti, la diffusione di WhatsApp ha fatto crollare gli incassi delle compagnie telefoniche in fatto di sms. E secondo il sito Techcrunch tutto questo avrebbe portato alle forti pressioni da parte del presidente della Camera Bassa del parlamento brasiliano, Eduardo Cunha, personaggio molto influente e vicino alle società di telecomunicazioni. Lo stesso Cunha, ex lobbista delle società di telecomunicazioni, è stato fra i maggiori oppositori del regolamento approvato un anno fa sulla net neutrality in Brasile.
Sempre secondo Techcrunch i brasiliani passano il doppio del tempo degli americani sui social media.
Mark Zuckerberg, amareggiato per l’accaduto, ha scritto che Facebook sta lavorando per convincere le autorità brasiliane a rimuovere il blocco deciso dal tribunale di San Paolo, ed ha aggiunto: “Finora, Facebook Messenger è ancora attivo e può essere usato per comunicare. Questo è un giorno triste per il Brasile. Fino a oggi, il Brasile era stato un alleato nel creare un Internet aperto“.
E se questo succedesse anche in Italia?, vale la pena ricordare che proprio in queste ore l‘Europa sta decidendo se vietare servizi come WhatsApp ai minori di 16 anni.