"Palacio Berlusconi", ecco il nome di un locale di escort innaugurato lo scorso gennaio a Rosario in Argentina.
Questo bar, di proprietà dell'imprenditore argentino Juan Cabrera, oltre all'insegna e a una bandiera con una grossa "B", al suo interno è arredato con simboli che ricordano le feste del bunga bunga, simboli emersi durante le intercettazioni, come il famoso "palo della lap dance".
A spiegarlo è Antonio Bruzzese, presidente dell’associazione "Insieme Argentina", che per questo ha scritto al sindaco della città argentina Roberto Lifschitz e al Console generale Rosario Miccichè per sottolineare l'uso, che fa questo "bordello d'alto borgo", di un nome che rappresenta la nazione italiana in modo negativo.
Le autorità argentine, si sono immediatamente attivate per un’ispezione nel locale, riscontrando tutte le licenze in regola per la whiskeria. La prostituzione in Argentina non è legalizzata.
Il locale esiste già da tempo con quel nome, ma quando Bruzzese ha avuto conferma che non si trattasse di un semplice bar, ma di un vero e proprio "bordello", ha reso noto la questione.
Il suo obiettivo primario è eliminare qualsiasi riferimento al Presidente del Consiglio, non per difendere l'immagine di Berlusconi in prima persona, che lo stesso Bruzzese ritiene causa del declinio dell'Italia in questi anni, ma perché rappresenta un’offesa per tutti gli italiani.
Il presidente di Insieme Argentina ora attende la rimozione nel locale di qualsiasi riferimento al nostro Stato dichiarando che il suo interesse è il buon nome dell’Italia, perchè deve esserci il rispetto delle istituzioni, di cui i cittadini si devono preoccupare per primi vista la noncuranza di chi siede a Palazzo Chigi.
Infine Bruzzese ricorda lo slogan gridato nelle piazze argentine durante la crisi del 2000: “’Que se vayan todos‘, ripetevano i manifestanti, perché volevano che la classe politica di allora lasciasse la poltrona. Lo stesso slogan che dovrebbero ripetere gli italiani”.