Michele Santoro a Che tempo che fa: esclude il suo ritorno in Rai non divorzierà mai da Vauro e Travaglio!

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A Che tempo che fa, l'ingresso di Michele Santoro è stato quello più atteso della serata. Fabio Fazio ha iniziado esordendo così:

Io ancora non mi capacito che tu non sia in Rai

Santoro si è sempre sentito un uomo-Rai ma la sua necessità di difendere la sua autonomia nel lavoro è troppo grande; inoltre, per lui, la Rai ha perso l'identità (salva solo RaiTre), così come Mediaset, ai tentativi (a volte non riusciti) di spegnere vari programmi. Si parla poi dell'ipotesi di privatizzazione (che Santoro riteneva possibile un tempo, ma adesso pensa solo ad una struttura televisiva pubblica che funzioni con una gestione del servizio pubblico attraverso curricula) ad Augusto Minzolini che di recente dice di comprendere i ricorsi di Santoro che sorride dichiarando che la storia in materia di ricorsi è un po' diversa, poi torna a parlare del suo esperimento:

Dall’esterno appare un programma normale. Io devo andarmi a trovare la pubblicità personalmene. E il fatto di essere riuscito a trainare in questa impresa – che poi hanno trainato me – più di 100mila persone coi loro 10 euro è stata un’impresa. Io non ho ancora speso un euro di quel che mi hanno dato: possiamo continuare. Ma è chiaro che se la loro partecipazione venisse meno, questa impresa non ha più senso di esistere. […] In Italia siamo costretti a vedere un programma che rendeva più di quanto costava uscire dalla televisione pubblica

Tuttavia Michele Santoro nega che ci sia una trattativa di un suo ritorno in Rai, come si è sentito parlare in questi giorni e dichiara a Fabio Fazio 'Non ci sono trattative con il direttore generale'. Anzi ha aggiunto di aver chiesto alla Sipra di mandare in onda degli spot per annunciare il ritorno del suo programma 'Servizio pubblico', che va in onda in una serie di tv locali, in streaming e su Sky.

Aggiunge inoltre di essere in ottimi rapporti con tante persone che si trovano in rai ma smentisce ancora una trattativa con Lorenza Lei 'Se vorranno fare qualcosa – ha detto – la mia disponibilità è totale".

Dopodichè le sue parole sono forti e taglienti e ci fa capire quanto il suo programma doveva essere libero di camminare con i propri piedi, e con quelli dei suoi collaboratori dai quali non avrebbe mai divorzioato: 

Io un qualunque programma l'avrei fatto alla Rai, a La7 e perfino a Mediaset, almeno secondo me però non voglio abusare di questa mia previsione, ma se vuoi fare un programma lasciando Vauro e Travaglio liberi di dire ciò che possono e che vogliono la questione si complica – continua – Io posso lavorare per la Rai o qualunque altro ma non posso accettare il principio che ci siano persone che non possono esprimersi liberamente in tv. Anche se in questo momento considererei più importante rinnovare i miei programmi, fare cose più nuove, mi batto per questo principio

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