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Scuola aperte d’estate e di domenica per i “quartieri a rischio”

Scuola aperte d'estate e di domenica per i "quartieri a rischio"

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Forse è una bella idea, e forse è un’alternativa valida a quei quartieri a rischio, dove a chiusura delle scuole, molti bamabini, sono costretti a trascorrere le loro giornate in strada.

Scuola aperta la domenica

L’istruzione, o meglio, l’istituzione della scuola al centro di di tutto per il ministro Stefania Giannini. Al G7 in corso in Giappone, ha infatti presentato il progetto “Scuola al Centro“:

Vogliamo lasciare aperti gli istituti medi e superiori durante l’estate e la domenica – spiega il ministro in un’intervista al “Messaggero” – per i ragazzi che restano a casa e finiscono a passare le giornate per strada. Si potranno usare per fare sport, musica e laboratori. E ai docenti un piccolo compenso aggiuntivo

Il progetto partirà prima in determinate città. Anche questa scelta è stata fatta con cognizione di causa visto che sono stati scelti quartieri a rischio nelle metropoli di Milano, Roma, Napoli e Palermo. La scuola estiva, e quella “domenicale” prevede numerose attività come sport, musica e laboratori di ogni tipo. L’investimento è importante, e il ministro dell’Istruzione, Giannini, pretende di non fallire visto che si tratta di ben 10 milioni di euro.

I nostri problemi sono simili a quelli delle altre grandi città di ogni paese. L’abbandono in strada fa diventare i più giovani facili prede. – Continua il ministro – Il nostro obiettivo è quello di diventare il “posto”, il luogo di ritrovo, anche nei mesi di pausa. Per non perderci chi vive in difficoltà

Inoltre, l’apertura delle scuole durante la Domenica, potrebbe estendersi anche oltre il periodo estivo, dunque accessibile durante il normale anno scolastico.
Ma cosa ne pensano gli insegnanti? Si sa, scegliere di fare questo mestiere è come abbracciare una missione, un po’ come i medici che curano i bambini, anche gli insegnanti lo fanno, ma attraverso l’istruzione. E così la Giannini, alla domanda, come verranno coinvolti i docenti, spiega: “Non sono obbligati a partecipare, lo farà solo chi vorrà. E ci sarà un compenso, ma non molto alto”.

Ovviamente a supporto degli insegnanti verrano in aiuto le associazioni di volontariato dei quartieri che già da anni, soprattutto nel napoletano, si accollano i problemi dei più giovani. Per partecipare ai bandi, dunque, tali associazioni potranno fare riferimento al sito areearischio.it

 

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