Il bilancio si aggrava. Il manto nero della notte cala sulla Costa Concordia, la nave affondata venerdì scorso presso l’Isola del Giglio, e dalla quale vengono estratti altri due corpi senza vita. I morti sono dunque 5. Fino a un’ora fa il numero era fermo a tre persone morte per annegamento: due turisti francesi e un membro dell’equipaggio, un peruviano. Stamani salvata una coppia di neo-sposi peruviani e il commissario di bordo Manrico Giampedroni. Ma alle ore 16.16 i sommozzatori hanno estratto i corpi senza vita di due uomini anziani. E adesso è polemica: un giornalista de il Corriere della Sera, MarcoImarisio, presente sull’Isola da venerdì, dice che i sommozzatori in realtà avrebbero visto tre corpi morti e non due. Le vittime avvistate nel salone del ristorante indossavano ancora i giubbotti di salvataggio.
Il commissario è vivo grazie ai suoi lamenti che si sono sentiti sul ponte numero tre della nave. L’uomo con una gamba rotta, è stato portato via in elicottero.
Ancora 15 persone mancano all’appello, dopo il ritrovamento di quattro turisti giapponesi che erano andati a Roma con mezzi propri.
Intanto la procura di Grosseto conferma le accuse di omicidio plurimo colposo per il comandante Francesco Schettino attualmente in carcere. Rischia fino a 15 anni di galera per aver condotto la nave a ridosso dell’isola causando una collisione con gli scogli e avere abbandonato la nave senza sovrintendere alle operazioni di soccorso. Inoltre la nave si trovava a soli 150 metri dalla riva: troppo vicina per le enormi dimensioni della Concordia. E tuttavia il comandate spiega che si era avvicinato per evitare il naufragio in mare aperto.