Le dichiarazioni di Delio Rossi dopo la rissa con Ljajic

CalcioLe dichiarazioni di Delio Rossi dopo la rissa con Ljajic

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E arrivò il giorno delle dichiarazioni di Delio Rossi. L’allenatore esonerato dopo la rissa con Ljajic, avvenuta mercoledì sera, durante Fiorentina-Novara, ha parlato “a braccio, non mi sono preparato niente. Dirò quello che penso ma molte cose le terrò per me come penso sia giusto“.

Rossi dopo aver specificato che non avrebbe risposto alle domande dei giornalisti, è partito spedito e spontaneo. In primis i ringraziamenti e le scuse: “Ringrazio la famiglia Della Valle che mi ha dato l’opportunità di vivere questa bella avventura. Sono dispiaciuto e chiedo scusa per l’episodio: a tifosi e giocatori. Alla società ed anche a Ljajic. Un gesto deprecabile ma umanamente giustificabile” .  Quindi la difesa alla sua persona:  Il punto fermo è il rispetto della mia persona, del lavoro, della squadra e della mia famiglia. Se toccano questi sentimenti allora non va bene. Sì, sono state toccate queste situazioni. Ho visto delle cose che mi hanno dato fastidio come i giudizi di alcuni perbenisti che non conoscono la storia di un uomo. La mia. Ho iniziato ad allenare i bambini del Foggia per portarli fuori dalle strade, ho allenato gli operai nel dopolavoro. Ho allenato in serie C e poi più in alto perché ho vinto i campionati. La mia storia dice che non mi sono mai permesso di dare giudizi su nessuno. Ho solo pensato a lavorare. Sono per la cultura dell’esempio e continuo a farlo“. Ha riconosciuto l’errore Il gesto è stato brutto davvero. Non cambia averlo fatto in campo di fronte alle telecamere o nello spogliatoio. E’ deprecabile ovunque: in campo o tra le quattro mura. Non ho mai detto di essere ‘Padre Pio’ ma andate a chiedere alle persone che ho allenato se ho mai alzato le mani su qualcuno“. Dunque l’affondo rivolto ai tanti perbenistiHo sbagliato, sto pagando e pagherò per questo. C’è un proverbio: ‘Prima di dare un giudizio su una persona devi camminare due giorni con i suoi mocassini’. E’ un detto indianoEcco perché mi scaglio con una certa ipocrisia che ha viziato il giudizio di questa vicenda. Dobbiamo smetterla con il perbenismo, non sono d’accordo. Mi pento del mio gesto, ho pagato e pagherò“.

All’esterno è esposto uno striscione dei tifosi viola che recita: “Da mercenari circondato, uomo vero ti sei dimostrato”, proprio ai supporter della sua ex squadra, Rossi dedica le ultime parole “Perché non voglio domande? Perché la gente di Firenze sa che la barca è quasi in porto ma la palla ancora rotola. A fine campionato tornerò a parlare: ai tifosi della Fiorentina dico di stare vicino a squadra e società

Intanto la società viola, che ha sostituito il tecnico di Rimini, rispolverando Guerini, fa sapere che il padre di Ljacjc, dopo aver in un primo momento, espresso la volontà di agire legalmente nei confronti di Rossi, ha deciso di non sporgere denuncia.

Il tecnico nato a Rimini nel 1960, che ha nel suo palmares due promozioni in A, con Salernitana e Lecce, una coppa Italia con la Lazio, e che ha esperienza in piazze come Pescara, Palermo, Genoa e Atalanta, dovrà ora scontare una squalifica di tre mesi, inflittagli dal giudice sportivo.

Il commento personale alla vicenda è breve, e in fondo ricalca le parole dello stesso allenatore: il gesto è da condannare in toto, ma le reazioni umane non sono sempre, ahinoi, controllabili. Il “self control” è una dote che a volte può abbandonarci, riconoscerlo e chiedere scusa è di per se un passo importante. Di certo non ci schieriamo con gli ipocriti di cui parla Rossi, men di meno con chi frettolosamente bolla la questione, accusando i calciatori viziati. Probabilmente si dimentica che i calciatori li viziamo noi tifosi…

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