Ieri sera è andata in onda una nuova puntata di Che tempo che fa, come sempre all’ insegna del buon cinema, dell’arte e di momenti di attualità e politica. Ospiti della serata Lapo Elkann ed Ermanno Olmi. La puntata si apre con l’intervista al rampollo della famiglia Agnelli;. Lapo ha presentato in anteprima alle telecamere di Che tempo che fa il suo primo libro ‘Le regole del mio stile’ manuale di eleganza e stile per l’appunto, più precisamente lo “stile Lapo”. Fazio precisa, ad inizio intervista, che si tratta “senza offesa” di un libro quasi gioco, ricco di immagini, colori, una sorta di raccolta di appunti, riflessioni e spunti dove Elkann cataloga i suoi oggetti, parla delle sue preferenze riguardo a forme e colori e detta qualche regola di stile, il suo stile.
Elkann stesso definisce il suo libro “un libro senza presunzione, che non vuole insegnare, ho voluto parlare di più cose, di creatività e di atteggiamento“ precisando che lo “stile” di cui parlano le sue pagine “lo definirei più semplice di quello che tutti dicono, ma allo stesso tempo complesso, perchè eclettico. Con tutto il rispetto per quello democristiano, non è il mio, il mio è una miscela di tante cose, come mi piace il blu, mi piace il colore e non ho nessuna intenzione di farmi catalogare, voglio essere me stesso“. Insomma un elogio alla sua persona più che altro. Il libro, scritto in collaborazione con Michela Gattermayer, è stato pubblicato il 4 gennaio. Nota dolente la battuta ( per nulla passata inosservata) con la quale il giovane Elkann ha trasformato il proverbiale asso nella manica in un divertente “asset”, affermando, nel dettare paradossalmente regole di buon gusto, che “noi italiani abbiamo un asset nella manica: il bello che ci ha sempre contraddistinto”. E’ subito ironia in rete; anche la Littizzetto non si lascia sfuggire lo strafalcione, citandolo nel suo monologo finale: “A me piace tanto Lapo sentirlo, è veramente per l’Italia il nostro asse nella manica!”.
A seguire Filippa Lagerback introduce in studio il grande regista Ermanno Olmi, ospite a Che tempo che fa per presentare il suo nuovo libro edito da Rizzoli ‘L’apocalisse è un lieto fine – Storia della mia vita e del nostro futuro’, in libreria dal 4 gennaio e nel quale ripercorre, per la prima volta in un libro, i suoi 81 anni di vita e insieme riflette sia sul presente che sul futuro raccontando la sua infanzia, il fascismo, la musica, le sue prime esperienze cinematografiche. Fazio lo accoglie citando una sua frase, in cui il maestro afferma che rinuncerebbe a qualsiasi merito artistico pur di fare della propria vita un’opera d’arte. Il conduttore prosegue chiedendogli se in questi lunghi anni di carriera egli sia riuscito a trovare l’ingrediente per fare della propria vita un’opera d’arte, ovvero la bellezza: Olmi risponde che la bellezza, tanto celebrata, è un qualcosa in cui lui ha perso fiducia e che inoltre anzichè determinare la gioia è essa stessa ad essere conseguenza della gioia. L’intervista al regista premiato nel 2008 con il Leone d’Oro alla carriera alla Mostra Internazionale di Venezia, continua con riflessioni varie (bellezza, progresso, politica) e racconti di aneddoti sulla sua carriera e sulla sua vita.
Completano la puntata l’intervento di Luca Mercalli sulle analisi climatiche ed ambientali e il consueto spazio di Flavio Caroli, stavolta dedicato al caso Modigliani. A chiusura il monologo di Luciana Littizzetto, che dopo aver commentato gli ospiti della serata (“metti insieme Olmi e Lapo Elkann è il massimo…è come mettere Dante e Dj Francesco”) si lascia andare immancabilmente alla satira politica, raccontando a modo suo i fatti della settimana. Facendo riferimento al recente “scontro” tra “Santo” e “Berlu” a Servizio Pubblico, la Littizzetto afferma “sono come due cani al primo incontro: inizialmente si annusano, si guardano, e improvvisamente si azzuffano”.
