SARA TOMMASI – Sembra essere tutto vero. Sara Tommasi, quando ha girato il suo primo film hot, non si trovava in pieno possesso delle sue facoltà mentali. Giuseppe Matera, distributore della pellicola «Confessioni private», è stato arrestato per abusi sessuali insieme a Federico De Vincenzo, produttore della showgirl. L’uomo si difende, ma l’attrice ha accusato i due di averla indotta, sotto l’effetto di stupefacenti, a realizzare delle scene hard nel corso delle quali subiva atti sessuali con altri attori che compaiono nel film.
Matera, difeso dall’avvocato Antonio Ciliberti, e interrogato nel carcere di Regina Coeli, ha precisato di aver visto l’attrice non più di cinque volte e di averla riportata a casa appena la madre della Tommasi chiamò sul set per comunicare a tutti dello stato in cui versava la figlia e che pertanto non avrebbe potuto lavorare.
A coordinare l’inchiesta è il pm di Salerno, Elena Guarino, che vede indagati il regista e i due attori denunciati dalla stessa Tommasi ai carabinieri di Eboli, per i fatti avvenuti in un albergo di Buccino a settembre 2012.
Il gip, Emiliana Ascoli, invece, nell’ordinanza cautelare, ha respinto l’ipotesi di violenza di gruppo contestando l’induzione a subire atti sessuali con l’aggravante di conoscere lo stato di inferiorità psichica in cui, in quel momento, versava la Tommasi. Del resto fu proprio il tg satirico, ‘Le iene’ con una video intervista choc a rivelare lo stato in cui si trovava la donna. La lettera con le accuse della Tommasi fu pubblicata sul sito di Alfonso Luigi Marra, l’ex fidanzato che per primo aveva insinuato il dubbio che la showgirl non fosse del tutto naturale in quelle scene: «Sara non biascica, dal modo in cui parla nel video si capisce che è strafatta di coca».
Ma non finisce qui, all’indomani degli arresti dei suoi produttori, come riporta il sito Dagospia, proprio ieri sera, Sara Tommasi, è stata ricoverata in ospedale, accompagnata da un gruppo di amici fidati. Ad attenderla c’erano la madre e i due medici psichiatrici che per qualche ora hanno cercato di convincerla a ricoverarsi per il suo bene, visto che negli ultimi giorni era diventata incontrollabile e per questo è stata chiusa la sua fanapge. Alla fine Sara ha deciso di restare in ospedale e farsi curare.
Non si sa ancora quanto tempo durerà il ricovero e, tuttavia, dopo le cure necessarie, è quasi d’obbligo convincerla ad andare in una comunità terapeutica per liberarsi dall’incubo della cocaina. Si sa, che la coca accentua la parte del nostro carattere più evidente, in questo caso, per Sara è l’egocentrismo.
