Report: accordo Telecom/Ministero per i braccialetti elettronici

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Foto/linkiesta.it

REPORT – ‘C’è un’altra società che ha grosse commesse dal Ministro dell’Interno ed è ‘Telecom‘. Così inizia il servizio mandato in onda da Report, ieri 16 dicembre, coronamento di una puntata ricca di informazioni circa il nostro Paese, inquadrato come il più corrotto d’Europa e con un sistema giudiziario legato ad una macchina della giustizia che gira a vuoto. Niente riforme per la legge di prescrizione che dovrebbe essere argomento di interesse all’ordine del giorno. Lo stesso vale per l’emergenza delle nostre carceri e tanto altro ancora. Ma al culmine di un corollario di denunce, fatte dal programma condotto da Milena Gabbanelli, salta fuori il caso dell’accordo con Telecom e il ministero.

Era il 2003 quando veniva firmata una convenzione di 400 braccialetti elettronici per i detenuti. – Prosegue l’inviata di Report –  Sono costati 81 milioni di euro, ma ne sono stati usati solo 14. 

Donato Capace, Segretario generale sindacato Polizia Penitenziaria Sappe, dichiara ai microfoni di Report:

Questo è il fatidico braccialetto elettronico che costa più di un gioiello di Bvlgari. Pensavamo che dopo il fallimento di questo contratto, favorevole sicuramente alla Telecom, ma non certo all’erario, il Ministro non rinnovasse il contratto scaduto il 31 dicembre 2011. Invece l’allora Ministro degli Interni Cancellieri ha rinnovato il contratto, in pratica per 2000 braccialetti elettronici per una spesa di 9 milioni e 500mila euro all’anno.

Il servizio prosegue a ritmo serrato con l’inviata di Report che cerca di fare qualche domanda  alla Cancellieri circa il braccialetto elettronico per i detenuti. Ma pare proprio che il ministro non abbia tempo e declina ogni tipo di risposta accennando solo che Ne ha parlato tante volte, di seguito con la promessa di una risposta previo appuntamento, ma Report ricorda di aver chiamato tante volte e anche scritto senza mai ricevere alcuna replica da parte del Ministro.

Forse, come accennano gli autori del servizio, il ministro ha avrò avuto altro da pensare:

Soprattutto per quel figlio, Piergiorgio Peluso, entrato come Top Manager a Telecom proprio alcuni mesi dopo la firma per la nuova convenzione da 500 milioni di euro che includeva anche i braccialetti elettronici per i detenuti. Fastweb però ha fatto ricorso e le hanno dato ragione: per una commessa del genere bisognava pubblicare un bando, e ora nella’attesa della sentenza della corte di giustizia europea, ministero dell’interno e Telecom devono sborsare a favore di Fastweb una cauzione di ben 26 milioni di euro

Il servizio di Report, in replica risponde con una serie di fotogrammi che riprendono come i mezzi di trasporto utilizzati dalle forze dell’ordine siano del tutto obsoleti, e anche questo non è un modo per garantire la protezione al cittadino. Macchine semi sfasciate, telecamere di video sorveglianza inattive, stabilimenti fatiscenti a causa dei tagli imposti alla giustizia stessa. E pensare che lo stipendio dei carabinieri è davvero minimo e quando vanno in missione devono anche anticiparsi i soldi delle spese. Secondo voi è questa la giusta politica di investimento in un Paese civile?

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