La scelta presidenzialista di Giorgio Napolitano

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giorgio-napolitano-presidenzialismoGIORGIO NAPOLITANO – La forte crisi economica che investe il mondo non ha fermato i tanti fautori  nostrani che continuano a litigare su quale riforma elettorale può aiutare il nostro paese, e che tipo di forma istituzionale dovrà assumere lo stato.
Si parla di presidenzialismo, semi presidenzialismo, sistema a uno o due camere, ma molti dimenticano ciò che è accaduto in Italia nell’ultimo ventennio.
Da Francesco Cossiga in poi, senza dimenticare Sandro Pertini, diversi presidenti della Repubblica hanno mostrato un certo movimentismo che non sempre è stato gradito dai parti.  Come dimenticare le picconate di Cossiga che nell’ultimo biennio di presidenza ha anticipato ciò che sarebbe accaduto con tangentopoli. Lo stesso Pertini, in precedenza aveva duramente bacchettato l’allora classe politica per l’incapacità dimostrata nel corso del sisma dell’ottanta in Campania.

Celebri le sue partite a carte in aereo, dopo la vittoria ai mondiali di spagna con Bearzot, Zoff e altri calciatori. Diversa e più incisiva la posizione di Francesco Cossiga giunto a Napoli per visitare Scampia, e non mancò di evidenziare i mali della politica nel non saper affrontare i gravi problemi che attanagliavano le periferie. Il caso più recente di Presidente “anomalo” è quello di Giorgio Napolitano, intervenuto in prima persona per affrontare la grave crisi mondiale che stava travolgendo l’Europa e il nostro paese, costringendo le opposte forze politiche ad unirsi, e a far nascere più di un “governo del presidente”.
Giorgio Napolitano non ha mancato di bacchettare i catastrofisti dell’ultim’ora, rintuzzando gli assurdi attacchi che gli erano stati rivolti dai grillini e dai loro guru.

Lo stesso presidente non ha mancato di mettere in riga gli “amici” del suo partito, richiamandoli a un rispetto istituzionale che per troppe volte era venuto meno.  Il susseguirsi di tutti questi avvenimenti ci conferma come sia stucchevole la continua polemica sulla forma di governo da adottare nel nostro paese, e un presidente proveniente dalla sinistra parlamentare, come Giorgio Napolitano, ha confermato la validità di una scelta di tipo presidenzialista, con i giusti limiti per evitare ritorni autoritari.  Un presidenzialismo di tipo francese, temperato da alcuni paletti, capace di ridurre i tanti, troppi tempi d’attesa che contraddistinguono la nostra fase legislativa. Ed un ultra ottantenne come Napolitano ha evidenziato che ciò è possibile, e che la riforma elettorale rappresenti solo un successivo passo verso quel cambiamento istituzionale che attendiamo da troppi anni.

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