“Striscia la furbizia (notizia)” tira la gambetta a MasterChef

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MASTERCHEF – Se ‘Striscia la furbizia’ tira la gambetta a #MasterChefIt ma in realtà si fanno del bene a vicenda.

Un gioco delle parti evitabile, ma solo a livello percettivo. L’ira dei social, in particolare twitter, che s’è scatenata con #striscianospoiler sul pre-serale di Canale 5 servirà solo ad aumentare le attese: tanto nelle prossime puntate di Striscia quanto nella finale del talent di Sky.

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La guerra tra digitale e satellite non è ancora cominciata. Anzi, per adesso, è iniziata e finita in un battibaleno, per quanto l’epica disfida per i diritti Champions da qui al 2018 sia stata ormai aggiudicata. Da qui, tutti gli sgarbi diretti o indiretti, virali o collaterali, delle ultime settimane (se non addirittura ore). I primissimi vagiti della contesa risalgono in realtà al luglio 2011, quando Sky oscurò Mediaset Plus dalla sua piattaforma. Uno spegnimento improvviso e, pare, non comunicato, che scatenò le ire della parte lesa che però, pochi mesi dopo, si ‘consolò’ facendosi invece ospitare TGcom24.

Il primo vero passo, però, è più recente, e riguarda lo ‘strappo’ del vero ed unico simbolo mediatico del motociclismo, Guido Meda, alla concorrenza: un ‘acquistone’ giornalistico sbandierato – “Guido Meda romba nella casa dei motori di Sky Sport“ , legittimamente in pompa magna da parte dell’emittente di Murdoch che certo non avrà fatto piacere al mondo sportivo affezionato e non “abbonato”. Perché un intero ventennio trascorso a rendicontare le imprese di Valentino su Italia 1 non si dimentica, ed allo stesso modo lo spettatore più affezionato ad un certo tipo di raccontare lo sport su due ruote – viscerale e compiaciuto, moderno ma velato di tradizionale professionalità – certo non avrà gradito la migrazione dell’intero pacchetto sui canali sportivi di Sky. Ma, fin qui, nulla di nuovo all’orizzonte: naturali schermaglie tra colossi. Da qualche ora, però, divise anche sulle vicendevoli punzecchiature.
Martedi sera, difatti, è stata la volta d’uno dei programmi emblema tanto di Fininvest quanto di Canale 5: e la bomba fatta deflagrare, soprattutto nel mondo del web, oltre che dello spettacolo, è stata anzitutto anticipata da comunicati stampa ed anticipazioni social al vetriolo tali da innescare l’immediata reazione dei protagonisti.

Stasera Striscia svelerà il nome del vincitore di Mastechef, il programma con i cuochi Bruno Barbieri, Carlo Cracco e Joe Bastianich”, twitta l’account col faccione del Gabibbo in bella mostra a mò di avatar. Da lì in poi, nulla è stato come prima.

Invidie e ripicche lasciamole fuori, please. Il rispetto per gli spettatori prima di tutto”, ha tuonato prontamente il buon Cracco, dall’alto di un profilo twitter gestito con centellinata sapienza ed una sana dose di prosopopea. Come se bastasse essere indiscusso protagonista e fulcro d’uno dei più roboanti, originali, e redditizi programmi della TV moderna per ergersi (anche) ad epico paladino d’una categoria da sempre vista come proletaria e indifesa. Quasi da coccolare, pur di trarne il meritato ritorno empatico. Non che non sia obbligatorio difendere il finale della trasmissione, per carità: da fedele ed affezionato master chef-addicted quale sono sin dal primissimo mappazzone, non ha fatto piacere neanche a me conoscere in anteprima l’esito del triello di giovedì. Il punto è che se, a maggior ragione se esso proviene da un vero maestro del piccolo schermo quale Antonio Ricci – uno che, per inciso, a 29 anni firmava le prime serate dei sabati sera di Rai Uno -, allora bisognerebbe, semplicemente, starci. Accusare il colpo, evitare di portare in tribunale la cosa (come anticipato oggi da AdnKronos), prenderla meno seriosamente, e soprattutto pensare ad un modo migliore di gestire la differita post-montaggio: magari con tempi meno dilatati rispetto a quelli sinora adottati.

Per quei pochi che ancora non lo sapessero, Masterchef Italia viene registrato in estate, a Milano, nel giro di poche settimane. Il prodotto finito, invece, va in onda su Sky Uno da dicembre a marzo, nel giro di una dozzina di blocchi da due puntate. Nel regolamento, certo, è specificamente richiesto ai concorrenti l’obbligo di segretezza in merito all’esito del torneo: ma non esiste eterogeneo insieme (20, per la precisione) di persone in grado di custodire un segreto tale per così tanto tempo. A maggior ragione se, quel segreto, cambierà o, come nel caso di Nicolò, già al lavoro nel ristorante di Cracco a Milano, ha già cambiato la tua vita.
C’è poi una questione meramente etico-giornalistica di fondo: una volta acquisita la soffiata rispetto ad un così ansiogeno finale, come farebbe una qualsiasi redazione, a prescindere dalla natura dei rapporti col competitor, a tener a sua volta riservato lo svelato mistero? Dovrebbe fermarsi per rispetto dell’ “avversario”, o rischiare il tutto per tutto, tirando fuori un servizio tanto pericoloso quanto produttivo? Quante, a vostro parere, sono state le visualizzazioni sul canale video di Mediaset, quando sui social s’è diffusa la notizia della maledetta spoilerata? Quale sarà l’incremento d’ascolti, da qui ai prossimi giorni (se non settimane) di Striscia, che dall’oggi al domani diviene la trasposizione satirico-giornalistica di Mara Venier ed, in quanto tale, può essere foriera di chissà quale altra anticipazione? Il gioco, insomma, vale(va) la candela. E non saranno (stati) certo qualche migliaio di tweet offensivi nei confronti del povero Laudadio – che ha pensato bene di retwittarli uno per uno – o della trasmissione a far cambiare idea a quel volpone di Antonio Ricci. Che si gode non più solo il suo, di giocattolo (in verità, in profonda crisi d’identità da almeno un lustro), ma anche quello altrui. Che però può permettersi il lusso di romper. Tanto, dall’altra parte, nessuno si sta strappando i capelli: fidatevi.

A Masterchef, d’altro canto, il gioco dell’anticipazione forzata può – si perdoni il gioco di parole – solo far gioco. Degli oltre 4 milioni di abbonati Sky, per intenderci, almeno un quarto sono puri afecionados del tridente Cracco-Barbieri-Bastianich. E nessuno di loro – me compreso, ovviamente – si sarebbe perso per nessun motivo l’ultima serata di giovedi. A margine, peraltro, d’un percorso forse meno ammiccante e sconvolgente della prima e della terza edizione, ma sicuramente dal livello medio culinario superiore a tutte le altre. L’anticipazione del podio da parte di ‘Striscia’? Solo un motivo in più per non perderselo. Sia per poter sbugiardare ‘Striscia‘ stessa, nel (remotissimo, le verifiche sono state fatte altrimenti quel servizio non sarebbe mai stato approvato) caso in cui non c’avesse preso, o, in alternativa, per godere beatamente della trasmissione, delle ricette proposte e del trainante racconto attraverso l’emotività dei concorrenti e la sapienza dei giudici. Come dicono quelli bravi, d’altronde, non è la meta che conta: ma il viaggio. E quello, anche di questa stagione, di Masterchef, è stato coinvolgente come pochi. P.S.: Avrete notato che nel pezzo la spoilerata di Striscia non è stata, per scelta personale, riportata. Posto che solo un eremita non conoscerà ad oggi il contenuto della puntata di martedi, per rispetto di chi legge lascio comunque il link al replay del servizio in questione. P.P.S.: Nessuno, sui social sinora, s’è infuriato per la vera spoilerata dell’anno fatta, seppur tra le righe, da Ficarra e Picone. Ovvero, che l’anno prossimo Cannavacciuolo soppianterà Cracco. Lo sapevate o me ne sono accorto solo io? E se si, fatemi sapere come vedete il cambio alla guardia scrivendomelo su twitter. P.P.P.S.: A proposito, vince Amelia. Scherzo. Oppure no?

Alfredo De Vuono

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